Pin Bar
PIN BAR
Hammer – Hanging Man – Dragonfly – Gravestone
Tanti nomi per classificare le tipologie di Pattern che hanno di fondo un tratto in comune e lo stesso significato: corpo piccolo e ombra lunga che dice una bugia. Le candele giapponesi nell’analisi tecnica sono la rappresentazione grafica delle emozioni che gli operatori, minuto dopo minuto e giorno dopo giorno, provano. Qualsiasi sia il Time Frame scelto, se una determinata candela alla chiusura diventerà una PinBar, nomignolo spesso adoperato per indicare altre formazioni simili, si può rimanere “intrappolati” se la si trada prima della chiusura. Il suo movimento parte sempre in una direzione, quella che fino a quel momento persiste, al fine di ingannare chi sale al volo sul treno per poi venire respinto verso quella opposta. Come diceva un noto politico, a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina; le Pin Bar, ovvero le candele con corpo piccolo e ombra lunga, almeno il doppio, sono quasi sempre lo “sgambetto” che gli istituzionali, le cosiddette mani forti, fanno a noi piccoli. Di seguito ho fatto un test su un anno di GBPUSD, annotando prima di iniziare tutte le Pin presenti nel corso dei dodici mesi, per poi prendere in considerazione solo quelle che avrei tradato nella realtà. Non ho adoperato oscillatori o indicatori, nemmeno la media esponenziale a 21 periodi che molti traders di Price Action utilizzano, solo livelli statici e dinamici per razionalizzare quelle di inversione o di prosecuzione. Il test non è fine a se stesso, da lunedì 20 febbraio inizierò a tradarle sul conto Demo abbinato a questo spazio su un paniere delle principali coppie Forex e alcuni titoli azionari altamente liquidi. Vediamo com’è andata e un po’ di numeri…
A prescindere dalla forma, a patto che rispettino i canoni prestabiliti, le Pin Bar possono essere di inversione o di continuazione. In entrambi i casi è necessario che siano collocate su livelli di supporto e resistenza chiari al fine di avere più possibilità in termini statistici. Come si vede nell’esempio quì affianco i due livelli segnati in arancione, una resistenza per la candela 1 e un supporto per la 2, sono stati toccati e rifiutati, il prezzo ha invertito la sua corsa nel primo caso e l’ha proseguita nel secondo.
Ne ho contate 54 misurando tutte quelle che a un primo sguardo sono dubbie e al limite come proporzione tra corpo e ombra.
Di tutte queste, 28 sono quelle “utili” e tradabili, alcune delle restanti potevano essere prese in considerazione, tuttavia, pur volendo stare larghi come numero, la differenza è comunque alta; di Pin Bar i grafici ne producono di continuo ma non tutte sono affidabili in termini statistici, ciò significa che anche quelle ben posizionate secondo scuola possono risultare fallaci, come qualsiasi altro Pattern del resto.
Affianco nei due esempi è rappresentata la logica da seguire per l’approccio alle Pin e a qualsiasi altro Pattern, si tratti di inversione o prosecuzione
Quì vediamo un altro esempio per chi non riesce a fare a meno di un “consulente” per la decisione finale. Si possono utilizzare le divergenze del Momentum per scremare le nostre Pin. Delle tre candele nello screen affianco solo la 3 ha alle spalle una divergenza appena formata, a differenza della 4 che ha una divergenza ma meno recente, e comunque relativa a un Engulfing che la precede e che sarebbe andato in Stop.
Ho preso in considerazione le Pin Bar di inversione e di Continuazione (Cnt) su livelli staci e/o dinamici. Negli screenshot sono contabilizzate quelle con ingresso a mercato dove ho segnato l’1:2, per quelle con Retest al 50% del range della candela ho contato l’1:3. Per entrambe le situazioni lo Stop Loss è posizionato su circa 10 Pips dal massimo o minimo di riferimento.
